Nostalgia, [e qualche commento...]

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luprax
view post Posted on 3/6/2006, 12:15




Ragazzi la farò breve per non essere noioso. Ho appena finito di vedere il 13 episodio della sesta stagione della nostra amata serie... e che dire... come dopo la visione dell'episodio Terra Natia ho la pelle d'oca e le lacrime fanno fatica a non uscire. Sono un romantico che ce volete fà???
Brevi commenti in seguito alla mia full immersion di quasi due mesi andata avanti alla media di minimo 2 episodi al giorno: tutto fantastico, eccezionale. Leggermente deluso dalla 6° serie che (tranne i primi 2 e gli ultimi 2 episodi) non ho gradito molto causa troppe storie che davano l'idea di essere state fatte tanto per fare.
Concludo qui sperando di dare spunti di discussione o, quanto meno, di aver lasciato il mio piccolo Tributo ad una serie che ha qualcosa di veramente speciale.
 
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annabianca
view post Posted on 4/6/2006, 21:48




Concordo con Terra Natia...in Highlander (telefilm) la Scozia è sempre stata presente nella sua assenza: si parlava di quella terra, si vedevano dei flash back e niente più. Girare quell'episodio secondo me è stata una delle cose più grandiose delle sei serie, l'atmosfera è meravigliosa e mai come lì la musica era perfetta e nostalgica. Potrei perdermi per ore e ore a parlare di questo!

Per quanto riguarda la sesta serie concordo a pieno: ha un tratto troppo esoterico che, nonostante le radici nelle serie precedenti, diventa pesante. E poi povero Richie!!
 
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luprax
view post Posted on 4/6/2006, 22:49




Ti prego allora, parliamone ore e ore, altrimenti rimetto su i dvd dalla prima serie e non ne esco più :D
Quell'atmosfera magica vorrei veramente sentirla addosso. Sto cercando di convincere la mia dama a farci una settimanella sull'isola di Skye a settembre... ho trovato dei b&b a dir poco da favola, immersi in quei paesaggi da sogno... :wub: Ma non cederà mai, mi toccherà andarci da solo...
Tornando a noi... la sesta serie comincia in maniera drammatica e ti tiene attaccato allo schermo per quello. Tutta la questione di Ahriman mi ha, come dire, ammosciato l'interesse ed il coinvolgimento. I primi episodi piacciono perchè Duncan è carismatico anche da pacifista ma il rifiuto della spada, o l'improvviso vestirsi o di bianco o di colori delicati tendono a mio avviso a snaturarne un po il personaggio. Tolte almeno 8 (inutili) puntate centrali, lo snaturamento vede il suo culmine nelle due, pur belle, puntate conclusive. E' forte e combatte meglio di quanto abbia mai combattuto, ma poi sembra volersi ritirare dal suo stesso destino, un destino che pare non voglia proprio accettare a discapito di tutti gli insegnamenti impartiti ai suoi cari (immortali e non) in 400 e più anni di età.
Finita la serie mi nascono interrogativi su Endgame. Il mio giudizio positivo sul film non cambia ma mi domando se sia cronologicamente legato alla serie o se sia volutamente estemporaneo e piuttosto slegato da vari avvenimenti a noi noti, tipo il potenziale ritiro dal gioco di cui parlavo poco fa. Impressiona il grado di abilità a cui è arrivato Adrian/Duncan rispetto all'inizio della serie, sia di spada che di mano.

Per annoiarvi ancora di più un paio di note conclusive:
1)Anche in Endgame ha la stessa Katana presa nella sesta stagione e non quella iniziale (particolare di cui parlavo nel thread "spade")
2)Sia la katana di Duncan (vecchia e nuova) che quella di Connor sono state realizzate dalla Marto, una azienda spagnola che fabbrica spade,armature ed armi antiche di vario genere. La spada di Endgame e della sesta serie è QUESTA
Se vi può interessare la mia spada è della stessa casa... ma ho saputo solo oggi dell'illustre parentela... destino?
 
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annabianca
view post Posted on 5/6/2006, 14:24




Per la sesta serie sono d'accordo, basta pensare alla puntata "Due di cuori" dove l'unico legame con il telefilm è la presenza di due immortali...forse è stato un esperimento per constatare le reazioni del pubblico ad un eventuale cambiamento.
Secondo me non c'è uno snaturamento del personaggio di Duncan e le ountate "Essere" e "Non essere" si allineano alla visione del film...ovvero tutto può essere spiegato con "it's a kind of magic", è il prevalere di un lato esoterico e magico (discutibile) che emerge dalla V serie nella puntata "La profezia" (Veràà un uomo e un bambino nato nel sostizio d'inverno eccetera eccetera) ma che comunque viene accennato e accettato in "La pietra di Matusalemme"...una pietra che rende invincibili o immortalli nelle mani di una donna come Rebecca...ma lei come ne è entrata in possesso e perchè non ne ha sfruttato il potere? Forse era una predestinata? Ma sto divagando.
Secondo me ci troviamo difronte ad un'evoluzione: allora, conosciamo Duncan e tramite flashback ci dicono com'era e cosa ha vissuto, inevitabilmente anche lui continua a crescere e questa evoluzione che è di anno in anno per dieci anni ci sembra assurda rispetto all'evoluzione vista in 350 anni abbondanti (è difficile da spiegare bene). E' vero, Duncan dice che bisogna combbattere sempre seondo le regole quando si viene sfidati o perchè la causa lo rischiede (L'agnello), ma è normale che sogano dei dubbi e che i valori vengano ciclicamente messi in discussione, altrimenti avremmo un Duncan molto simile a Damon Case (Il mago), dopo una serie di avvenimenti tragici altamente significativi. Pensiamo alla situazione: Tessa muore, Richie diventa immortale, Duncan si chiede se valga la pena legarsi ancora ad una donna mortale. La risposta è "no" e viene rafforzata da Kalas che fa il diavolo a quattro da "La ballata del carnefice" in poi. Il dolore è tanto, la solitudine pure e all'improvviso Duncan sperimenta la cattiveria. La malvagità per lui è un tabù come per noi la parola "morte", nel senso che il suo mondo è o bianco o nero, ci sono o buoni o cattivi (e qualche incerto) e scoprire di avere tanto dolore represso e tanta cattiveria feroce talmente incontenibili lo fanno riflettere. Se una persona buona uccide c'è un motivo e non è un fatto negativo, se uno è cattivo e uccide allora non ha nessuna giustificazione. Dunque: se lui può essere intrinsecamente cattivo, tutte le persone he ha ucciso in guerra e per sopravvivere sono omicidi giustificati o no? Dopo gli scombussolamenti di Parigi (Giudizio finale e Un minuto a mezzanotte) si trova di fronte ad un uomo che non è nè buono nè cattivo: è entrambi. Questo è Methos e ha imparato a convivere con questo dualismo dell'anima: non rinnega i cavalieri dell'apocalisse e non rinnega ciò che ha fatto, ma è pronto ad amare e sa essere "buono" senza dubbi. Anche se non lo ammettiamo Duncan è come Methos, ma il più vecchio immortale ha avuto più tempo per accettare i grigi della vita; i dubbi si fanno più forti in "300 anni fa" in cui per la prima volta gli viene rinfacciata la sua malvagità: era e sarà sempre un assassino.
E poi Richie muore...o meglio lui uccide Richie e non era nè stato sfidato nè doveva salvarsi la testa.
Non trovo strano che si ritiri temporaneamente dal gioco, lo aveva già fatto dopo l'eccidio fatto da Kern, lo aveva fatto Darius 1500 anni prima e padre Paul e Grace.
L'allontamento giustica un ritorno e quindi Endgame potrebbe inserisi qui, non a caso nessuna scena si svolge a Parigi perchè è troppo presto per tornare lì o a Seacouver. Forse in Endgame capisce che lui fa parte del gioco e che non sarà mai veramente fuori come Darius. Non dimentichiamoci dell'ultimo trauma: la morte di Connor, un altro uomo che aveva accettato il suo dualismo...

Forse mi sono persa in commenti, ma come dicevo è uno degli argomenti per cui potrei scrivere un poema
 
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luprax
view post Posted on 5/6/2006, 14:34




Non c'è la faccina che applaude!!! ^_^
Anna i miei complimenti, probabilmente hai fatto chiarezza fra le miei idee confuse da novellino. Incredibile come una serie tv possa dare tanti spunti di discussione e quansi di studio psico/sociologico, davvero incredibile.
 
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annabianca
view post Posted on 6/6/2006, 07:38




image Oh, grazie! Diciamo che dopo anni di frequentazioni televisive non resta altro che analizzare e fare un po di sana "dietrologia"!
Ho in mente tutta una serie di argomenti su cui parlare...che poi spesso sono quelli che tratto sul mio blog...che dici se ci buttiamo su magia, esoterismo e profezie?
 
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luprax
view post Posted on 6/6/2006, 08:23




Ottimo direi,sono argomenti che mi interessano mooooooltissimo (specie oggi che è il 6/6/06 :D ) anche se sono molto più ferrato sui poteri della mente, lo sviluppo dell'energia e cose affini. Attendo spunti ^_^
 
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annabianca
view post Posted on 6/6/2006, 16:28




Parliamo di Radici e Profezie?

Direi che oggi mi sento ferrata sulle profezie, anche perché è da qualche tempo che sto lavorando su questo argomento… è indubbio che le profezie ci accompagnino fino all’ultima serie e a quello che può essere definito l’evento più devastante di essa: la morte di Richie.
Quella morte ci ha tolto delle certezze sul senso della vita, su MacLeod stesso, sul rapporto bene e male e ha dato un nuovo valore (o forse ha solo evidenziato) la parola “sacrificio”.
Dunque, a quando risalgono le radici? Cassandra con il suo fare misterioso e telepatico è solo uno degli ultimi tasselli, forse lei ha (pre)visto la lotta contro il Male perché ci espone la profezia: “un essere cattivo verrà e sottometterà tutti ai suoi piedi solo un ragazzo/trovatello delle Highlands nato nel solstizio d’inverno, che attraversa il buio sino alla luce/ha visto sia il buio che la luce e sopravvive alla sfida della voce della morte potrà fermarlo. Un bambino e un uomo”. Roland Kantos in questo caso non è il Male, ma solo un suo messaggero o un tentativo di ostacolare/eliminare il campione. Poi c’è l’eremita nel 1625…ma, secondo me, il vero profeta, il veggente, colui che ha sempre saputo tutto sin dall’inizio è Richie. Lui sapeva di dover diventare immortale, ne era cosciente prima ancora che Duncan avesse la forza di rendersi conto che si era affezionato a lui e che doveva dirglielo (L’albero genealogico e La strega del mare). È Richie che si chiede ingenuamente se esiste una reminiscenza che fa diventare “cattivi” (Secoli di odio) e teme giustamente per la vita ed è sempre lui che nella puntata “Under color of authority” (In nome della legge) diventa veggente ufficiale degli avvenimenti; lì, nell’ultima scena, quando Mac gli dice che se ne deve andare, senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi, Richie gli dice: forse un giorno ci batteremo in duello.
E un giorno si sono battuti in duello.
E non sto parlando di quando Mac era influenzato dalla reminiscenza nera (e Richie aveva chiesto se si poteva diventare cattivi con una reminiscenza…in confronto Grayson è un granello di polvere), che secondo qualcuno è solo un momento trasversale alla storia che non va considerato come un vero avvenimento, anche se ci si potrebbe scrivere sopra un libro, sto parlando di quando stava scadendo il millennio, di quando Duncan MacLeod stava combattendo coscientemente.
Qui è l’inizio della fine – si dovrebbe dire in questi casi.
E poi… non dimentichiamoci nell’ultima grande puntate della V serie “Archangel” (La profezia dell’archeologo), non tanto del fatto che Mac si ricordi del primo immortale che aveva incontrato in una grotta, bensì di Richie…

Richie: Io, comunque, resto qui
Duncan: Richie, sarà tutto meno che divertente
Richie: Tu mi lasceresti solo? È una mia scelta
Duncan: Non sappiamo nemmeno di che si tratta
Richie: Quando lo scoprirai io sarò al tuo fianco

E infatti è stato tutto meno che divertente, ma Richie non si è mostrato sorpreso del suo destino ed è stato lì con lui il giorno in cui Mac si è reso conto che per sconfiggere Avatar bisognava accettare la sua presenza nel mondo, così come Connor era con lui quando Duncan ha ucciso Jacob Kell.
Lui era al suo fianco, sapeva di doverci essere e probabilmente sapeva anche come esserci, bisognava solo accettare di dover lasciare per sempre la vita e i sogni di eternità e possibilità di riscatto emersi nel corso di pochi anni. E sono solo i grandi eroi quelli disposti a sacrificare la loro vita in modo silenzioso per un amico.

Attendo commenti...o parliamo di magia?
 
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luprax
view post Posted on 6/6/2006, 16:45




Anna, ma per sposarti c'è qualcuno da decapitare o basta fare domanda? :wub:
Scherzi a parte, sei una fonte inesauribile di riflessioni e di sapere, dovresti organizzare le tue idee per argomenti e scrivere un libro ^_^
Parlavi di Avatar ma l'avatar è l'eroe, forse nella foga di scrivere l'hai confuso con Ahriman (il male zoroastriano).
Tu pensi che le "profezie" di Richie siano cosa voluta e già decisa a priori o che vengano sviluppate e, magari, legate a quei fatti da te citati solo in corso d'opera?
 
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annabianca
view post Posted on 6/6/2006, 17:12




Perdono per l'errore! Io non so dare una reale giustificazione a quelle che chiamo "le profezie di Richie" perchè è sempre stato presentato come il secondo in comando, la spalla, colui che lascia spazio al vero eroe anche quando potrebbe fare grandi cose (uccidere Kinman in Eroi per caso o Clay in La spada di Ashe o semplicemente risolvere un impiccio). Se si guarda Highlander come un mondo fuori dalla finestra non ci si pone questo problema e allora chiamiamo tutto "destino" cosa che qui ci sta molto bene visto che siamo in tema di profezie, se lo si analizza come prodotto di una mente umana (geniale, ma pur sempre umana) allora gli sceneggiatori sono riusciti a dare una involontaria continuità: in fondo siamo noi che leggiamo e interpretiamo ciò che vediamo alla luce delle nostre conoscenze, no?!
 
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luprax
view post Posted on 6/6/2006, 17:26




Concordo perfettamente con la concezione di mondo fuori dalla finestra. Era giusto una curiosità, per sapere il parere di chi mi dimostra di conoscere la serie meglio di chiuunque io conosca ^_^
Chiamare tutto destino rende sicuramente più giustizia ad una storia che ha proprio il destino come protagonista e ci fa immergere ancora di più nelle atmosfere magiche e antiche di una storia che si svolge ai nostri tempi ma con indissolubili legami con epoche così lontane.
Ma tornando alla domanda che ponevi alla fine del tuo ultimo "trattato"... parliamo di magia?
 
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annabianca
view post Posted on 6/6/2006, 20:33




Scrivo troppo vero? Ma come faccio ad essere più sintetica di così?

La magia in Highlander e per una volta non parlo dell’immortale Cimoli!
Do un presupposto: il mondo degli immortali è il nostro. È interessante notare che non ci sono simboli esoterici quali pentacoli e via dicendo, se sorvoliamo sul tatuaggio degli osservatori che può essere letto come un simbolo importante e profondo, perché la magia come l’immortalità c’è ma non si vede. Dal presupposto allora si potrebbe dire: ma se esistono gli immortali allora possiamo trovare anche i vampiri (e non Nicholas per favore) e le streghe e gli elfi.
Forse le streghe perché io credo nella magia e credo che si siano persone che vedono e che capiscono qualcosa di più di questo mondo e dell’altro.
Una strega è senza dubbio l’ingenua Greta che funge da vero e proprio intermediario tra Duncan e il mondo “altro”. Lei legge la mano a Tessa e a Duncan ed entra in contatto con quel mondo non dei morti ma quasi di un universo parallelo per lei: quello degli immortali e della morte nonostante. Le veggenti, in effetti, hanno un ruolo in Highlander, basti pensare agli zingari e al legame che Duncan ha coloro. Da Jacob e Irena (una allucinante Romina Mondello) a quella ragazza che innamoratissima del nostro eroe lo lascia perché lui non è destinato ad essere il compagno di una sola donna per sempre, perché lui mai si sposerà. E in effetti non possiamo dire che il matrimonio con Kate sia stato qualcosa di reale e significativo…anche in questo caso…Endgame e la serie: è il 1842 quando la zingara dà del fedrifago a Duncan, forse lei vede solo il futuro, forse nella famosa linea della vita lunga quanto il Mississipi un evento insignificante come una notte con una donna (al contrario delle 69 mogli di Methos) si perde.
Comunque, Greta è una strega: lei vede.
Mi chiedo se anche Cassandra sia una strega. Lo era nel 1600 per i clan superstiziosi della Scozia, una strega che poi in fin dei conti è stata dimenticata “Lock Ness ha il famoso mostro e noi abbiamo il vichingo” dice Rachel che non dice ad esempio “Ah, sì, noi abbiamo il vichingo, tutta una serie di parenti che muoiono e risorgono e una strega nel bosco adiacente”. La magia è un concetto che cambia nel corso della storia, in fondo una volta bastava avere un gatto nero, saper fare una medicina ed esercitare i poteri della mente che abbiamo tutti ma che teniamo sopiti per essere una “strega”. Quindi forse Cassandra è forse solo una donna che ha impegnato il suo tempo per capire la mente e le forze della natura, un po’ come quel pazzo di Garrick o Roland Cantos. C’è anche da considerare che si è trovata nel bel mezzo della profezia e forse questo la rende un po’ più speciale rispetto ai due uomini sopra citati. Ma dunque mi chiedo lecitamente: oggi sarebbe considerata una strega?
Mi piace Highlander perché quando vuole riesce ad essere politically correct anche quando si parla di magia e non disdegna i rituali magici dei nativi americani: sto parlando di Coltec, un uomo sciamano, l’unico uomo dotato di magia in sei serie! Un ottimo risultato (in senso quasi ironico) che mi fa pensare ad una percezione della vera magia ancora come qualcosa di puramente femminile, anche se ha abbandonato i classici stereotipi.
La magia comunque è una parte importante di Highlander, e per concludere visto che mi sto dilungando all’inverosimile, basta pensare alla “Pietra di Matusalemme”, ma anche qui si incorre nelle solite discussioni di fatto: le pietre assorbono energia, catalizzano delle forze…magia-magia o magia come per noi indossare la fluorite per la nostra chiarezza mentale?

Aspetto commenti!
 
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luprax
view post Posted on 6/6/2006, 22:06




Aspetti commenti?
Io non riesco a commentare le cose che scrivi, dici tutto tu!!! ^_^
Soliti complimenti a parte, parlavi di fluorite, ti intendi anche di cristalloterapia?? Io iniziai a praticarla un paio di anni fa ma purtroppo non la seguii poi molto. Mantengo invece vivo il Reiki, terapia energetica troppo sottovalutata.
Io ho una teoria su veggenti e maghi. Non che tutti gli appartenenti a queste categorie si ritrovino nella mia teoria, ma molti poteri "strani" potrebbero rispecchiarcisi.
Senza togliere il valore all'esoterismo e al vero e proprio paranormale io ho sempre pensato che molto di ciò che è chiamato magia, veggenza e simili derivi da processi biologici che potenzialmente potrebbero avvenire in ogni individuo. Mi spiego meglio. Per esperienze dirette e indirette e qualche anno di pratica e studio, ho raggiunto la convinzione che non esista nulla di più potente della mente umana. Siamo mossi dal nostro cervello e con il nostro cervello potremmo fare tutto. Nelle filosofie orientali si parla di energia. Che noi la conteniamo o la preleviamo dagli elementi che ci circondano, varia di credo in credo. Ma il convogliare, catalizzare ed utilizzare questa energia, dipende esclusivamente dalla nostra mente, dalle capacità di concentrazione , meditazione e visualizzazione. Potremmo, ovviamente dopo anni di esercizio, condizionare mentalmente il nostro corpo rendendolo apparentemente duro come acciaio, oppure rimanere in apnea per periodi assurdi (si parla di minuti ovviamente).
Tali esercizi aumentano la percezione di ciò che ci circonda. Ci permettono di sentire. Sensibilizzandoci possiamo riuscire a percepire molto più di presenze fisiche che possono essere individuate semplicemente dal loro calore o dal movimento dell'aria ma trovarci a sentire molto altro. L'energia dell'acqua, del legno o l'energia molto più sottile di spiriti e presenze che hanno vissuto in epoche diverse dalle nostre o che ancora non sono giunti fra noi.
Ho visto maestri di queste arti far vibrare l'acqua avvicinandoci la mano, schivare colpi tenendo gli occhi completamente bendati. Tantissime altre persone o per un dono innato o per studio ed esercizio possono percepire cose che vanno al di là del razionale e tutto questo attraverso la mente ed il fluire delle energie che ci circondano.
Ho scritto il mio poema anche io. Anche su questo tema ci sarebbero da scrivere migliaia di pagine e spero che in poche righe sia riuscito a spiegare ciò che penso senza fare soltanto la figura del fissato... anche perchè parlandone in questi termini c'entrava anche molto poco con Highlander :D
 
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annabianca
view post Posted on 7/6/2006, 08:13




Non posso che concordare a pieno con i poteri della mente, ma mi trovo anche nello scomodo ruolo del vice moderatore che deve riportare la discussione sugli argomenti inerenti ad Highlander! In effetti, forse, scrivo un po' troppo, ma come si può riassumere tutto in poche righe? Allora la mia domanda per continuare la discussione è: cosa pensate del ruolo della magia in Highlander? E se ci viene voglia parliamo anche di Danny Cimoli per smitizzare un po'!
 
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luprax
view post Posted on 7/6/2006, 22:47




DANNY CIMOLI:
1970s

* Born somewhere

1996

* Paris
* Amateur magician
* Becomes immortal when hit by a truck
* Gets a job in the circus getting shot and coming back to life
* Meets Duncan MacLeod and Amanda, who try to explain immortality to him
* Refuses to learn how to defend himself, wants to go to Las Vegas with his own show
* Meets Damon Case and asks Duncan for protection
* Tries to behead Duncan to get his power
* Goes to Las Vegas with his own show and is beheaded by a mystery immortal

Fonte Highlander Watchers Chronicles

Il mio commento:
Credo che Cimoli, sia una sorta di Richie trovato troppo tardi dai potenziali mentori.
Carattere difficile, puntava tutto sulla "magia" senza però riuscire a sfondare. Veniva da una situazione che gli stava stretta, nella quale anche la madre gli dava addosso per spronarlo a trovarsi una strada che gli potesse garantire un futuro. E fu proprio in seguito ad una lite con la madre che fu investito da un camion risvegliando così la sua immortalità. Da quel momento iniziò la sua fortuna. Facendosi sparare in un numero da circo, resuscitava dando vita ad un numero di immenso successo. Quel successo che aveva cercato per anni era magicamente giunto e tutti i suoi sogni si stavano realizzando. Non poteva accettare l'aiuto di Mac e Amanda, erano storie che a lui non interessavano. Finchè qualcuno lo andò a cercare.
La disperazione ed una punta di viltà data dalla voglia di non rinunciare al suo sogno, lo spingono a cercare di decapitare Mac per prendere il suo potere. Ovviamente senza successo. Seguendo le linee del suo destino e trascinato dall'inarrestabile voglia di rivincita e di successo parte per Las Vegas, luogo dove era programmato un suo spettacolo. La sua avventura finisce lì, per mano di un altro immortale contro il quale nessuna magia poteva aiutarlo.
Perchè nella mia prima frase lo paragono a Richie? Sono due ragazzi che fino a quel momento hanno solo subìto. Richie saltava da una famiglia all'altra, Danny aveva addosso la sfiducia di tutti perchè nessuno credeva che avrebbe realizzato i suoi progetti. Danny muore senza sapere nulla e grida al miracolo sfruttando il suo dono per diventare famoso, fare soldi e prendersi la rivincita con chi non credeva in lui. Richie avrebbe fatto lo stesso, continuando, probabilmente, sulla cattiva strada già intrapresa prima di incontrare Mac. Ma il destino di Richie era un altro. Incontrare Duncan Macleod e tornare sulla retta via grazie alla fiducia e all'affetto di due perfetti estranei che, fra l'altro, gli insegnarono dell'immortalità prima ancora che lui divenisse immortale. Aveva forse un ruolo nella lotta fra il bene e il male?
Ricongiungendomi a temi già trattati (Richie, destino ecc.) passo la palla a chi avesse voglia di commentare ^_^
 
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