| L'ambiente di Las Vegas è spesso freddo e ostile.. Quello di Miami invece è molto più familiare e "umano". Il coinvolgimento e la storia personale di Horatio non ha eguali in Las Vegas.. Horatio è stato dotato dagli autori di una capacità sia di adattamento alla situazione, sia di lettura degli elementi di valutazione in maniera meno fredda rispetto al team di Las Vegas.
Gli autori hanno puntato molto in Miami sulle qualità umane del personaggio "Horatio" connotandolo di una dolcezza e sensibilità che fanno di Miami uno spin-off assolutamente staccato dalla serie principale molto più aderente alla percezione di forza dell'ordine vicina alla gente, concetto molto caro alle amministrazioni cittadine americane.
Senza parlare della trovata geniale di un medico legale "esotico" (Alexx - Khandi Alexander), di un detective di assoluto impatto visivo (Yelina - Sofia Milos), bellezza contrapposta al "bello" maschile della serie, Delco (Adam Rodriguez). L'unico che era un po' a "rimorchio" nel gruppo (Speedle), lo hanno sostituito dopo un po'..
Ma la figura centrale, quella di Horatio, sovrasta "alla grande" quella del suo pari grado a Las Vegas. Entrambi non sono dei grandi attori (ad esempio, lo sguardo di Grissom sembra sempre fuori posto), ma fra i due, l'eterno impaccio di Horazio rende questo poliziotto più aderente alla realtà e più vicino alle caratteristiche di un "mestiere" che nell'immaginario collettivo è quello dell' "eroe buono", schivo e tenace e riflessivo, che fa dei valori della famiglia il suo stile di vita. Fa tenerezza, Horatio, che con il suo modo di recitare (una postura imbarazzata, un sorriso sempre indifeso) ci rende più digeribile la "violenza" del crimine e ingenera la sensazione che il colpevole non abbia mai scampo.
Una cosa è comunque certa: questa serie (CSI, in generale), ha mandato d'un colpo e in blocco in soffitta, tutti i films e telefilms polizieschi in genere. Resta qualche spazio per dei polizieschi spostati un po' più sul lato legale (Law ed order, per esempio), aspetto solo sfiorato da CSI.
La tecnologia, uccide i sogni?
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