Nostalgia, [e qualche commento...]

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annabianca
view post Posted on 8/6/2006, 09:12




ok, parliamo di destino!!!
La mia domanda è: quando un immortale viene alla luce nei panni di mortale (perchè ovviamente deve ancora morire per diventare immortale) dentro di sè ha quel qualcosa che lo spinge ad avvicinarsi a quello che sarà il suo Maestro.
A che punto della storia si colloca il destino? Nella sua nascita sotto un cavolo senza radici? Nell'occasione in cui morirà, perchè se non muore di morte violenta paradossalmente non diventa immortale? E allora come collochiamo Kenny? Nel maestro che incontrerà?
 
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luprax
view post Posted on 8/6/2006, 21:16




Allora... io collocherei il destino, sia nel momento della prima morte, sia nell'incontro con il maestro. Non credo che ci sia qualcosa che spinga l'immortale alla ricerca, anche involontaria, del proprio maestro, come non credo ci sia nulla che lo spinga a cercare la morte. Destino, solo destino e non pulsioni inconscie.
Chissà di quanti potenziali immortali non si è mai parlato. In effetti in migliaia di anni potrebbe anche essercene stato qualcuno che non è riuscito a morire per risvegliare la propria immortalità. Ma qui potrebbe scattare un paradosso, una domanda senza risposta: se il destino ti fa nascere immortale senza poi condurti ad una morte violenta per poter ricevere il tuo dono, perchè dovrebbe farti nascere immortale?
Kenny ad esempio potrebbe essere interpretato come un errore, un uomo che nasce per combattere una durissima lotta costretto a rimanere debole come un bambino di 10 anni? Eppure nello scorrere degli eventi ha avuto un ruolo incisivo e si è andato ad incrociare col destino di tanti altri immortali il più delle volte decapitandoli... e il suo gioco andava avanti da più di 800 anni mi sembra...
 
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annabianca
view post Posted on 11/6/2006, 20:54




QUOTE (luprax @ 8/6/2006, 22:16)
Non credo che ci sia qualcosa che spinga l'immortale alla ricerca [...] del proprio maestro [...] Ma qui potrebbe scattare un paradosso, una domanda senza risposta: se il destino ti fa nascere immortale senza poi condurti ad una morte violenta per poter ricevere il tuo dono, perchè dovrebbe farti nascere immortale? [...]

Non sono tanto convinta sulla ricerca del maestro, secondo me il destino mette in contatto un immortale e il suo futuro discepolo: Rebecca ha trovato Amanda, Duncan si è scontrato con Richie...ancor prima che loro morissero. Adam chiede a Duncan (riferedosi a Gloria): lei lo sa? Si dà per assodato che un immortale senta chi potrebbe diventarlo...
E poi rispetto al secondo punto: in Endgame Connor dice che Kate potrebbe morire tranquillamente di vecchiaia, ma Duncan la uccide, come un camion investe Danny, come un teppista uccide Richie...e se la morte fosse solo lì ad aspettare il momento giusto? A volte arriva un po' prima (come per Kenny) e a volte un po troppo tardi come per Kristin o quegli immortali un po attempati...

devo dire che mi paice proprio questa discussione!!!!
 
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luprax
view post Posted on 11/6/2006, 23:31




CITAZIONE (annabianca @ 11/6/2006, 21:54)
CITAZIONE (luprax @ 8/6/2006, 22:16)
Non credo che ci sia qualcosa che spinga l'immortale alla ricerca [...] del proprio maestro [...] Ma qui potrebbe scattare un paradosso, una domanda senza risposta: se il destino ti fa nascere immortale senza poi condurti ad una morte violenta per poter ricevere il tuo dono, perchè dovrebbe farti nascere immortale? [...]

Non sono tanto convinta sulla ricerca del maestro, secondo me il destino mette in contatto un immortale e il suo futuro discepolo: Rebecca ha trovato Amanda, Duncan si è scontrato con Richie...ancor prima che loro morissero. Adam chiede a Duncan (riferedosi a Gloria): lei lo sa? Si dà per assodato che un immortale senta chi potrebbe diventarlo...
E poi rispetto al secondo punto: in Endgame Connor dice che Kate potrebbe morire tranquillamente di vecchiaia, ma Duncan la uccide, come un camion investe Danny, come un teppista uccide Richie...e se la morte fosse solo lì ad aspettare il momento giusto? A volte arriva un po' prima (come per Kenny) e a volte un po troppo tardi come per Kristin o quegli immortali un po attempati...

devo dire che mi paice proprio questa discussione!!!!

Ma infatti io con il "non credo ci sia qualcosa" intendevo un qualcosa di interno ai singoli individui, nella fattispecie, maestro/allievo. Qualcosa a livello inconscio.
Forse da parte del maestro ci può essere una sorta di senso del dovere, nel caso in cui incontri il futuro immortale prima della sua morte, ma gli incontri, come ogni altra cosa nella vita, sono legati al destino.
Anche a me piace moltissimo questa discussione... sarebbe fantastico animare un po' questo forum e avere più partecipanti attivi... anche se parlare con un pozzo di conoscienza come te mi basta e avanza ehheeh ^_^
 
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annabianca
view post Posted on 13/6/2006, 07:48




A proposito del forum le ho provate tutte...il trend al momento vede: una marea di contatti all'inizio e poi il dissolversi delle presenze...devo escogitare un modo per farlo funzionare!!!!
 
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luprax
view post Posted on 13/6/2006, 08:00




E dire che su google siamo fra i primi posti facendo ricerche su highlander... figuriamoci che io ho trovato il forum cercando notizie su Glenfinnan...
Ma contattare i vecchi utenti e spronarli un po?? Immagino tu ci abbia provato...
Hai un contatto msn per caso? Magari sei vuoi passamelo in pvt.
 
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Capitanoaubrey
view post Posted on 14/6/2006, 18:38




CITAZIONE (annabianca @ 5/6/2006, 15:24)
Per la sesta serie sono d'accordo, basta pensare alla puntata "Due di cuori" dove l'unico legame con il telefilm è la presenza di due immortali...forse è stato un esperimento per constatare le reazioni del pubblico ad un eventuale cambiamento.
Secondo me non c'è uno snaturamento del personaggio di Duncan e le ountate "Essere" e "Non essere" si allineano alla visione del film...ovvero tutto può essere spiegato con "it's a kind of magic", è il prevalere di un lato esoterico e magico (discutibile) che emerge dalla V serie nella puntata "La profezia" (Veràà un uomo e un bambino nato nel sostizio d'inverno eccetera eccetera) ma che comunque viene accennato e accettato in "La pietra di Matusalemme"...una pietra che rende invincibili o immortalli nelle mani di una donna come Rebecca...ma lei come ne è entrata in possesso e perchè non ne ha sfruttato il potere? Forse era una predestinata? Ma sto divagando.
Secondo me ci troviamo difronte ad un'evoluzione: allora, conosciamo Duncan e tramite flashback ci dicono com'era e cosa ha vissuto, inevitabilmente anche lui continua a crescere e questa evoluzione che è di anno in anno per dieci anni ci sembra assurda rispetto all'evoluzione vista in 350 anni abbondanti (è difficile da spiegare bene). E' vero, Duncan dice che bisogna combbattere sempre seondo le regole quando si viene sfidati o perchè la causa lo rischiede (L'agnello), ma è normale che sogano dei dubbi e che i valori vengano ciclicamente messi in discussione, altrimenti avremmo un Duncan molto simile a Damon Case (Il mago), dopo una serie di avvenimenti tragici altamente significativi. Pensiamo alla situazione: Tessa muore, Richie diventa immortale, Duncan si chiede se valga la pena legarsi ancora ad una donna mortale. La risposta è "no" e viene rafforzata da Kalas che fa il diavolo a quattro da "La ballata del carnefice" in poi. Il dolore è tanto, la solitudine pure e all'improvviso Duncan sperimenta la cattiveria. La malvagità per lui è un tabù come per noi la parola "morte", nel senso che il suo mondo è o bianco o nero, ci sono o buoni o cattivi (e qualche incerto) e scoprire di avere tanto dolore represso e tanta cattiveria feroce talmente incontenibili lo fanno riflettere. Se una persona buona uccide c'è un motivo e non è un fatto negativo, se uno è cattivo e uccide allora non ha nessuna giustificazione. Dunque: se lui può essere intrinsecamente cattivo, tutte le persone he ha ucciso in guerra e per sopravvivere sono omicidi giustificati o no? Dopo gli scombussolamenti di Parigi (Giudizio finale e Un minuto a mezzanotte) si trova di fronte ad un uomo che non è nè buono nè cattivo: è entrambi. Questo è Methos e ha imparato a convivere con questo dualismo dell'anima: non rinnega i cavalieri dell'apocalisse e non rinnega ciò che ha fatto, ma è pronto ad amare e sa essere "buono" senza dubbi. Anche se non lo ammettiamo Duncan è come Methos, ma il più vecchio immortale ha avuto più tempo per accettare i grigi della vita; i dubbi si fanno più forti in "300 anni fa" in cui per la prima volta gli viene rinfacciata la sua malvagità: era e sarà sempre un assassino.
E poi Richie muore...o meglio lui uccide Richie e non era nè stato sfidato nè doveva salvarsi la testa.
Non trovo strano che si ritiri temporaneamente dal gioco, lo aveva già fatto dopo l'eccidio fatto da Kern, lo aveva fatto Darius 1500 anni prima e padre Paul e Grace.
L'allontamento giustica un ritorno e quindi Endgame potrebbe inserisi qui, non a caso nessuna scena si svolge a Parigi perchè è troppo presto per tornare lì o a Seacouver. Forse in Endgame capisce che lui fa parte del gioco e che non sarà mai veramente fuori come Darius. Non dimentichiamoci dell'ultimo trauma: la morte di Connor, un altro uomo che aveva accettato il suo dualismo...

Forse mi sono persa in commenti, ma come dicevo è uno degli argomenti per cui potrei scrivere un poema

La differenza non è fra buono e cattivo. Ma fra i motivi che spingono il buono e quelli che spingono il cattivo.
Prendendo es dal telefilm: Duncan uccide solo se provocato o per eliminare una minaccia. Kalas (o un altro fetentone :D ) per i loro interessi e avere la ricompensa.
 
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annabianca
view post Posted on 16/6/2006, 19:50




Quello che volevo dire è che: prendi Duncan e fagli assaggiare un po di cattiveria e non mi dire che quando era sotto l'influsso della reminiscenza nera non uccidesse per diletto e per provare piacere. Questo fatto, sapere di poter essere un vero cattivo, lo ha cambiato...
 
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Capitanoaubrey
view post Posted on 17/6/2006, 20:23




Appunto, cambiato. Non trasformato. Se fosse stato di indole cattiva avrebbe ceduto. Invece tutto questo lo ha fatto riflettere.
 
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annabianca
view post Posted on 15/7/2006, 16:19




Troviamo un altro argomento? Pongo una domanda e vediamo come reagisce il forum...
Duncan: "Credo che quello che sei possa dipendere da chi incontri, voglio dire chi sarei io se Connor MacLeod non mi avesse trovato, se non avessi conosciuto Fitzcairn o Tessa o te..."
Come sarebbe stata la nostra vita senza Highlander e come sarà quando tutto avrà fine?
 
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Capitanoaubrey
view post Posted on 26/8/2006, 18:20




CITAZIONE (annabianca @ 19/6/2006, 09:49)
:angry:

Perchè sta faccina? :huh:

CITAZIONE (annabianca @ 15/7/2006, 17:19)
Troviamo un altro argomento? Pongo una domanda e vediamo come reagisce il forum...
Duncan: "Credo che quello che sei possa dipendere da chi incontri, voglio dire chi sarei io se Connor MacLeod non mi avesse trovato, se non avessi conosciuto Fitzcairn o Tessa o te..."
Come sarebbe stata la nostra vita senza Highlander e come sarà quando tutto avrà fine?

Perchè hai voluto cambiare argomento? E perchè non ne hai aperto un'altro?
In ogni caso credo che quello che dici sia abbastanza normale: quello che siamo è un mix di patrimonio genetico, che fa in modo che rispondiamo a determinate esperienze comuni agli altri in maniera differente da questi ultimi(ed è scientificamente dimostrato), e da tutta una serie di esperienze che ci troviamo a vivere, chiamato background nel gergo medico/sociale. Proprio per questo alla domanda "come saremmo se non avessimo incontrato questo o vissuto quest'altro" non lo possiamo sapere, proprio perchè non è successo e non abbiamo la certezza e nemmeno possiamo fare ipotesi credibili su quello che saremmo diventati incontrando qualcun'altro e facendo altro perchè c'è la probabilità che altre persone ci avrebbero condizionato in maniera uguale o magari le persone che abbiamo effettivamente conosciuto avrebbero avuto effetti diversi se conosciuti in circostanze diverse. Anzi: diciamo proprio che le le ipotesi si moltiplicano. :alienff:
 
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annabianca
view post Posted on 27/8/2006, 13:50




O insomma! Con te non si può mai parlare! Io cerco di buttare la conversazione sul filosofico, puntando al tema della nostalgia, di quanto possa mancare nella nostra vita un personaggio e una serie come Highlander e tu mi tiri in ballo il background!
Proviamo a tornare al tema del destino?
Oppure QUALCUNO ha idee migliori!?!?!
Oppure restiamo qui e ci diciamo come sarà la nostra vita con delle videocassette che un giorno sarà impossibile vedere, una spada che non riusciremo neanche più a tenere in mano e via dicendo? L'argomento era stato lanciato per capire che reazioni avremo, ad esempio da nostalgie profonde per le serie sono nate delle fanfiction incredibili che hanno fatto la storia...
 
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MUSHIN
view post Posted on 5/9/2006, 08:34




Platone dice di voler descrivere la nostra situazione di uomini,di come siamo e di come il nostro destino può cambiare.Si serve qui del celeberrimo mito della caverna,forse il più famoso mito platonico,dove emerge tutta la sua filosofia:

Descrive una caverna profonda stretta ed in pendenza,simile ad un vicolo cieco.Sul fondo ci sono gli uomini,che sono nati e hanno sempre vissuto lì;essi sono seduti ed incatenati,rivolti verso la parete della caverna:non possono liberarsi nè uscire nè vedere quel che succede all'esterno.

Fuori dalla caverna vi è un mondo normalissimo:piante,alberi,laghi,il sole,le stelle...Però prima di tutto questo,proprio all'entrata della caverna,c'è un muro dietro il quale ci sono persone che portano oggetti sulla testa:da dietro il muro spuntano solo gli oggetti che trasportano e non le persone:è un pò come il teatro dei burattini,come afferma Platone stesso.

Poi c'è un gran fuoco,che fornisce un'illuminazione differente rispetto a quella del sole.Questa è l'immagine di cui si serve Platone per descrivere la nostra situazione.

Si vuole illustrare la differenza di vita nel mondo sensibile rispetto a quella nel mondo intellegibile.Noi siamo come questi uomini nella caverna,costretti a fissare lo sguardo sul fondo,che svolge la funzioni di schermo:su di esso si proiettano le immagini degli oggetti portati dietro il muro.La luce del fuoco,meno potente di quella solare,illumina e proietta questo mondo semi-vero.

Gli uomini della caverna scambieranno le ombre proiettate sul fondo per verità,così come le voci degli uomini dietro il muro:in realtà è solo l'eco delle voci reali.Gli uomini della caverna avranno un sapere basato su immagini e passeranno il tempo a misurarsi a chi è più bravo nel cogliere le ombre riflesse,nell'indovinare quale sarà la sequenza:è l'unica forma di sapere a loro disposizione ed il più bravo sarà colui il quale riuscirà a riconoscere tutte le ombre.

Supponiamo che uno degli uomini incatenati riesca a liberarsi:subito si volterebbe e comincerebbe a vedere fuori gli oggetti portati da dietro il muro non più riflessi sul fondo della caverna.Poi comincerà ad uscire ma sarà piuttosto riluttante perchè infastidito dalla luce alla quale era desueto:quando finalmente uscirà si sentirà completamente smarrito e disorientato.Comincerà a guardare indirettamente la luce solare:ad esempio la osserverà riflessa su uno specchio d'acqua.Man mano che la vista si abitua guarda gli oggetti veri:gli alberi,i fiori...In un secondo tempo le stelle e poi riuscirà perfino a vedere il sole.

L'uomo che è fuggito dalla caverna e ha visto tutto si trova in una situazione piuttosto ambigua:da un lato vorrebbe rimanere all'aperto,dall'altro sente il bisogno di far uscire anche i suoi amici incatenati;alla fine decide di calarsi nella caverna e quando arriva in fondo non vede più niente,è come se fosse accecato.Sostiene di essere tornato per condurli in un'altra realtà,ma essi lo deridono perchè non riesce più neppure a vedere le ombre riflesse sul fondo.Lui però continua a parlar loro del mondo esterno ma i suoi "amici" lo deridono e si arrabbiano e lo picchiano perfino.

In realtà Platone vuole qui descrivere la storia di Socrate,un uomo che ha visto realtà superiori e ha cercato di farle conoscere agli altri che non hanno però accettato.Per quel che riguarda il fatto che l'uomo tornato nella caverna non riesca più a cogliere le realtà sensibili,possiamo portare ad esempio la vicenda del filosofo Talete,che guardando le stelle cadeva nei pozzi e veniva deriso per il fatto che voleva vedere le stelle lui che non vedeva neppure cosa c'era per terra. La liberazione dalle catene avviene (come la reminescenza) o per caso o grazie all'intervento di qualcuno....
 
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annabianca
view post Posted on 6/9/2006, 12:29




...accipicchia...
 
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77 replies since 3/6/2006, 12:15   2091 views
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